Il mio approccio

Tu non sei il traguardo di te stessa,
non sei un meccanismo, un calcolo.
Tu sei una fioritura.

Franco Arminio

Ti racconto in breve come si sviluppa un percorso che scegliamo di fare insieme:

Primo incontro

conoscitivo, gratuito

Ci serve per conoscerci e per esplorare il bisogno che ti ha spinto a richiedere il mio aiuto o la mia consulenza. Cominciamo ad esplorare gli obiettivi che ti poni e ad individuare le eventuali aree di lavoro.

Il tempo per capire

Ci prendiamo qualche giorno

Per sentire se possiamo e desideriamo lavorare insieme.

Ok, cominciamo!

Il nostro viaggio ha inizio

Ora possiamo tracciare con maggiore chiarezza le coordinate che ci guideranno. Possiamo stabilire qual è la priorità degli obiettivi, definire le aree di lavoro e una cornice temporale indicativa del nostro percorso, nella consapevolezza che possiamo ridefinire e rimodulare insieme ogni scelta, in qualsiasi momento.

A che punto siamo?

Facciamo il punto della situazione

In genere ogni 4/5 incontri facciamo il punto della situazione: potremmo accorgerci di aver raggiunto i nostri obiettivi, di aver bisogno di fare una piccola pausa o di sentire il desiderio di proseguire il viaggio. Procediamo sempre per piccoli step, in qualsiasi momento possiamo fermarci, valutare come ci sentiamo, e rinegoziare i nostri accordi.

Il tempo di salutarci

Un incontro molto importante

Qualunque sia la durata del nostro viaggio, ci si incontra sempre per salutarsi. Anche questo è un tempo molto importante! Riguardiamo insieme la nostra mappa, ripercorriamo le direzioni che abbiamo percorso ed il tempo che abbiamo trascorso. Chiudiamo ritualmente lo spazio/tempo sacro che abbiamo costruito insieme.

Se hai voglia di comprendere meglio il mio approccio
queste sono le coordinate
che orientano il mio lavoro
e definiscono la mia personale idea di benessere e di cura

Il lavoro su di sé è un cammino di consapevolezza, un viaggio di riavvicinamento al nostro nucleo interiore più autentico e sacro

La consapevolezza è una qualità psicologica essenziale per il nostro benessere e gran parte del mio lavoro è orientato ad aiutarti ad espanderla e a potenziarla.

Il lavoro sulla consapevolezza sarà il nostro Nord, la nostra stella polare!

Credo che il sintomo e la malattia siano spesso una deviazione profonda dal proprio Essere e dal proprio sentire e che la vera cura sia il viaggio di riavvicinamento al Sé, a quel nucleo sacro e vibrante che siamo in verità e che si discosta da ciò che comunemente chiamiamo “personalità”.

E’ in quel nucleo che è custodita la nostra energia vitale, la nostra naturale capacità di autoguarigione e di autoregolazione, la possibilità di essere felici ed appagati.

Il lavoro su di sé è un percorso di ri-connessione e di integrazione dei diversi piani:
corporeo, emotivo, mentale e spirituale

Un antico proverbio indiano dice che ognuno di noi è come una casa con 4 stanze: una fisica, una spirituale, una mentale ed una emotiva. La maggior parte di noi tende ad abitare poche stanze della casa e a tenerne altre socchiuse o chiuse, in ogni caso poco esplorate.

Io credo fermamente che alla base della nostra Salute e del nostro Ben-Essere ci sia la scelta di conoscere ed abitare la propria casa senza escludere alcuna stanza, con naturalezza e familiarità via via crescente, permettendo alle diverse stanze di essere sempre ben arieggiate e in costante comunicazione fra loro.

Una psicologia che risana e che nutre,
è una disciplina che si prende cura della Mente e delle Emozioni
al pari del Corpo e dello Spirito,
che consente dunque l’integrazione dei livelli, visibili e invisibili,
della nostra esistenza.

Per questa ragione utilizzo sempre in modo trasversale e complementare gli strumenti del lavoro clinico e quelli della Mindfulness e delle pratiche orientali di consapevolezza.

Attraverso gli strumenti della Mindfulness il lavoro corporeo diventa a volte la porta d’accesso, la via che apre all’ascolto e all’espressione del nostro mondo interiore

Noi occidentali abbiamo un’abitudine poco salutare: l’abitudine a stare lontani dal corpo e dalla sua esperienza per dimorare la maggior parte del tempo in una mente teorica ed astratta, una mente attratta dai pensieri più che dalla realtà concreta che viene percepita ed esperita dal corpo.

Anche le nostre parti psichiche si esprimono continuamente attraverso il corpo: ad esempio le nostre parti esiliate ci raccontano spesso di aver bisogno d’aiuto proprio attraverso i sintomi.

Tornare al corpo è l’inizio di un viaggio essenziale per il nostro benessere

Durante i miei incontri si parte spesso dall’ascolto del corpo e del suo linguaggio. “Come stai oggi? Cosa ci racconta il tuo corpo? Cosa senti? Dove lo senti? Ci sono rigidità, dolori, tensioni, c’è energia, vitalità, fatica?”

La Mindfulness e le pratiche di consapevolezza ci offrono moltissimi strumenti per allenarci a sentire il corpo, per imparare ad aver cura dei suoi segnali e del suo linguaggio, molto diverso da quello verbale, per ricondurci ad uno stato salutare di riallineamento tra la mente ed il corpo.

Impariamo, con gentilezza, a riportare la mente a casa.
Questa esperienza di integrazione
è il primo passo di ogni percorso di crescita, consapevolezza e benessere.

Credo nel potere straordinario della parola,
strumento potentissimo se usata con cura e sapienza,
e in quello delle storie che risanano
se si dà loro la possibilità di essere rilette e rinarrate,
ritessute con nuovi fili e nuove trame creative
all’interno dello spazio della relazione terapeutica.

Entriamo in contatto!

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